“Vieni, Cappuccetto Rosso, eccoti un pezzo di focaccia e una bottiglia di vino, portali alla nonna, e va’ da brava senza uscire di strada, se no cadi, rompi la bottiglia e la nonna resta a mani vuote.”
“Guai a quei ragazzi che si ribellano ai loro genitori e che abbandonano capricciosamente la casa paterna, Pinocchio! Non avranno mai bene in questo mondo; e prima o poi dovranno pentirsene amaramente.”
“Rimasta sola, Cenerentola andò alla tomba della madre sotto il nocciolo, e gridò:
“Scrollati pianta, stammi a sentire,
d’oro e d’argento mi devi coprire!”
Allora l’uccello le gettò un abito d’oro e d’argento e scarpette trapunte di seta e d’argento e le disse di rientrare a casa entro la mezzanotte. Cenerentola indossò l’abito e andò a nozze”.
Queste 3 frasi, estratte da 3 fiabe molto note, hanno in comune una caratteristica molto importante: rappresentano l’istante preciso in cui viene imposto un divieto al protagonista. Divieto che prontamente viene infranto per poter dare vita alla fiaba. Ma la fiaba altro non è che la metafora della vita, per cui così come se la regola non venisse infranta non ci sarebbe la fiaba, allo stesso modo non ci sarebbe la vita.
Questo però fa porre una questione sull’importanza e sull’utilità delle regole. Servono, non servono, qual è il giusto compromesso?
Ho posto questa domanda allo psicologo Alberto Rossetti, che ha affrontato spesso questo tema, anche nei suoi libri sull’educazione digitale, e mi ha dato delle risposte davvero interessanti, che mi hanno fatto riflettere.
Perché le regole esistono o dovrebbero esistere anche online e nell’uso degli strumenti tecnologici, ma quando queste non sono chiare o non vengono rispettate si possono creare quei casi di bullismo e cyberbullismo di cui spesso sentiamo parlare.
Di questo e molto altro ne ho parlato con Edoardo Mecca, famoso Youtuber che, grazie alla sua notorietà conquistata capendo in anticipo le potenzialità dei social network, sta portando in giro per l’Italia uno spettacolo teatrale proprio sul bullismo e sul cyberbullismo, dal titolo “Avrei soltanto voluto”, prodotto grazie alla collaborazione della la Polizia Postale e del Ministero dell’Istruzione.
Ma per non farci mancare niente, il bullismo Edoardo Mecca ed io abbiamo provato a sconfiggerlo con un divertentissimo gioco chiamato “Bulling”, mentre con Alberto Rossetti, per sentirci ancora giovani, ci siamo fatti un TikTok sulle note di un brano di Eros Ramazzotti.
E a proposito di note musicali, abbiamo chiesto a Marco Priotti, concorrente di The Voice of Italy, di cantarci live un suo inedito con la sua voce veramente potente!
Insomma, anche questa puntata si preannuncia molto interessante e ricca di colpi di scena.
Guarda subito l’intervista e iscriviti al canale
YouTube e alla pagina
Facebook.
Segui anche i profili
Instagram e
TikTok dove trovi delle brevi pillole, oltre che il mitico TikTok fatto con Alberto Rossetti e un altro TikTok che mi ha fatto molto ridere fare e che ho appena pubblicato.